Trans Europe Express TEE: tra CCCP e l’inizio dell’Unione

Märklin Golden TEE
Il capolavoro 2017 di Märklin: il Golden TEE

I TEE dovete immaginàrveli sfrecciare, con le livree rosso magenta e panna, su e giù per l’Europa, portandosi appresso nomi evocativi come “il Beethoven”, “il Jules Verne”, “il Goethe”, “l’Erasmo”, “il Moliére”, “il Friederich Schiller” : la créme della cultura europea degli ultimi 500 anni messa su rotaia.

Ci voleva un matto, nel 1957, a tirare una riga sulla Seconda Guerra Mondiale chiusa una dozzina di anni prima e decidere che sì, forse i binari – se visti dall’alto – potevano anche rassomigliare a dei punti di sutura attraverso cui ricucire il Continente nel modo più duraturo possibile: lasciando viaggiare le persone.

“Se io ho un amico a Berlino, e uno a Parigi, e uno a Milano, e uno ad Amsterdam – avrà pensato quel matto – sarà più difficile convincere tutti quanti a spararsi addosso un’altra volta”.

Ok, è romanzata e non sarà andata proprio così la nascita dell’Unione Europea; e certo tra le sigle e gli accordi prima di tutto commerciali tra Paese e Paese (e prima la CEKA, e poi la CEE, e il Trattato di qui, e il Trattato di là) si perde buona dose del sentimentalismo.
Ma di fatto, lo stesso Continente che a inizio anni ’40 era una polveriera, a fine anni ’50 aveva inventato il TEE, acronimo di dubbio gusto per il Trans Europ Express, la prima rete di trasporto transnazionale in questo spicchio di mondo.

Doveva servire i businessman e i viaggiatori regolari, e dunque collegava le principali città economiche di questo o quello Stato – ovviamente con servizio di Prima Classe: in altre parole, non un treno da sottoproletariato industriale.

Märklin Golden TEE
Il Trans Europ Express è stato il primo treno concepito per unificare l’Europa

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Sin dal ’57 furono attivate 13 linee, che crebbero fino alle 31 del 1974, l’anno di massima espansione.
Ogni Stato contribuiva con i propri treni – ciascuno col proprio design – e le proprie linee ferroviarie, fino a che gli aerei non fissarono lo standard “costi-rapidità di tragitto” a livelli insostenibili per il trasporto su rotaia.

Märklin Golden TEE
Sette elementi placcati in oro 24 carati: 2 motrici + 5 carrozze

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Come ogni innovazione copernicana, il TEE divenne un simbolo: del bene e in un certo senso del male.
Il treno dei ricchi, il treno di chi fa la bella vita, il treno dei padroni: i Kraftwerk (gruppo tedesco di elettronica-synth) gli dedicano un album celebrativo del concetto di Europa, i CCCP (gruppo italiano formatosi a Berlino, post-punk come poetica e filosovietico come ideologia) lo citano quasi come se fosse un lamento in Live in Pankow, uno dei loro brani più famosi.
Attraverso il Trans Europ Express si guarda il dopoguerra (e dunque la Guerra Fredda) attraverso le due estremità dello stesso cannocchiale, una che avvicina e l’altra che allontana: non a caso è quasi innaturale la curva che i TEE sono costretti a compiere nella loro linea più orientale, arcuata nella pianura tedesca per non sconfinare mai, nemmeno per sbaglio, nella Repubblica Democratica.

Märklin Golden TEE
Il TEE Märklin riproduce il VT 11.5, in servizio sulle tratte tedesche

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Il TEE è un treno “al di qua”: al di qua del Muro, prima di tutto, e quindi al di qua di economie pianificate, palazzi su viali regolari e squadrati, stelle rosse di qualunque provenienza; un treno ideologico, contrapposto nei fatti, in quel vecchio contesto – oggi polveroso – della politica dei blocchi.
Un treno che significava, certo, potere economico; ma anche design, lusso, possibilità, progresso.

I Trans Europ Express finiscono ufficialmente nel 1995, undici anni dopo i primi scricchiolii: nel 1984 i TEE sono ridotti a servizi in fin dei conti nazionali, e una nuova stirpe ferroviaria sta vedendo la luce. Sono gli EuroCity, e prevedono anche carrozze di seconda classe: è un segno dei tempi, ad andare a zonzo per l’Europa non sono solo  “ragionieri in doppio petto pieni di stress” (cit.) ma anche persone via via sempre più comuni.
Addio anni ’80: in un certo senso, ci avete sedotto e abbandonato.

IL MODELLO – Per descriverlo in tre parole, si potrebbero pescare i seguenti concetti: “esclusivo”, “da collezione” e “lussuoso”.
Märklin questa volta l’ha combinata davvero grossa.
Placcata interamente in oro a 24 carati, l’ultima edizione del Trans Europ Express è stata realizzata a mano nelle Officine Märklin in 1.500 esemplari per tutto il mondo, numerati e dotati di certificato di autenticità.

Il Märklin Golden TEE riproduce il treno automotore Diesel Gruppo VT 11.5, della Ferrovia Federale Tedesca (Deutsche Bundesbhan): fedelissimo all’originale, ripropone i 7 elementi che portavano la lunghezza del TEE a 130 metri (2 motrici + 5 carrozze) ed è dotato di tutti i gadget sonori e visivi (illuminazione interna incorporata di serie, tre fanali bianchi in testa e due fanali rossi di coda rossi commutabili) del caso.
Un gioiello, nel vero senso del termine.

Trans Europe Express TEE: tra CCCP e l’inizio dell’Unione

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