Rivivere gli anni ’80 con la FS E 633

Davvero dobbiamo scrivere un articolo per parlare delle FS E 633, conosciute anche e soprattutto come Le Tigri, le locomotive multiruolo che ha caratterizzato gli anni ’80 italiani? Di solito, nelle nostre brevi presentazioni proviamo a descrivere la locomotiva, contestualizzarla e dare due o tre dati tecnici per permettere ai nostri amici lettori di farsi un’idea. Ma qui, davvero, è il caso?

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Sulla FS E 633 è stato scritto davvero di tutto: la bibliografia conta una dozzina abbondante tra articoli scientifici (quelli seri, eh!) e libri scritti su di essa, la pagina Wiki è esauriente quanto basta, sul web sono presenti qualcosa come 8 milioni di pagine che la riguardano.
La FS E 633 è un mito italiano di un decennio italiano, un decennio che la grande parte dei fermodellisti conosce bene: non solo perché c’era, ma perché c’era ed era giovane.
Quindi no, non parleremo della FS E 633 alla solita maniera: è superfluo. Ma mettiamo su una canzone di Antonello Venditti – che cosa c’è di più Anni 80 di Antonello Venditti – e faremo tanto, tantissimo, una tonnellata di Amarcord.

Partiamo proprio da questo pezzo: il Venditti di Bomba o non bomba datato 1978 – l’album è “Sotto il segno dei pesci” – è passato oltre.
Quella canzone, ancora molto anni ’70, narrava la vita di due giovani musicisti che superano gli ostacoli per arrivare al successo: poi il 2 agosto 1980 davvero “a Bologna scoppiò la prima bomba”, e la canzone assunse suo malgrado tutta una nuova serie di significati.
Quindi gli anni ’70 ce li siamo lasciati alle spalle, ed è tutto un fiorire di luccichii e paillettes, di mode e modi, di piccoli riti sociali.

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Come andare a prendere il caffè a Milano se sei di Torino, o a Roma se sei di Viterbo: tanto un amico col 127 ce l’hanno tutti, ed essere ragazzi è così bello, si può fare praticamente tutto.
Lo stipendio medio di un operaio è circa di lire 350.000, il biglietto dell’autobus costa 200 lire, il giornale circa 300, un caffè 250 lire: l’Italia è la quinta potenza economica mondiale, e alza la voce addirittura con gli Americani. 1985, Sigonella, per esempio

Al Governo sono gli anni di Bettino Craxi (per alcuni, “Bottino” Craxi), nel mondo sono gli anni in cui si inventa il cellulare, in Cina si protesta a piazza Tienanmen, Reagan e Gorbaciov stanno dando un taglio alla cortina di ferro, nell’89 il muro cadrà.
Ma sono anche gli anni di Chernobyl, dei profughi Afghani, della new wave: chi ne sa qualcosa di musica internazionale ha mollato i Genesis e sta iniziando a seguire Duran Duran, Spandau Ballet, Dire Strait, Police, e i raffinati addirittura gli Smiths e i Cure. Gli anni del pop danzano tra Michael Jackson e Madonna, di cui a Torino ricordano ancora un concerto monumentale nell’87.

marco tardelli fs e 633 artuffo blogE poi, per tornare a Venditti, lo scudetto della Roma, la finale persa in casa contro il Liverpool, la Juve di Platini, il Napoli di Maradona, l’Heysel: un decennio che calcisticamente si era aperto con il Mundial di Spagna ’82 , e tutti i presenti si ricordano dove e come erano quella sera lì.
L’Italia da qualche anno legge già un nuovo giornale, La Repubblica di Eugenio Scalfari, e il romanzo più famoso di Milan Kundera sta per diventare un cult per lettori azzimati. E cult diverranno anche La mia Africa e 9 settimane e ½, mentre Gandhi, L’ultimo imperatore, Momenti di gloria con la sua colonna sonora di Vangelis e Amadeus sbancano agli Oscar, e Guerre Stellari smette di essere un film di fantascienza per diventare una saga monumentale, molto oltre ogni aspettativa.

Questa carrellata dispersiva era per riassumere cosa eravamo mentre “vestivamo alla paninara”: l’Italia con il suo carico di ordinarietà, vite quotidiane, padri e madri di famiglia vedeva il treno ancora come un mezzo per viaggi “lunghi”, spesso vacanzieri.
Il pendolarismo non era ancora così pervasivo nella nostra società, la motorizzazione di massa era ormai un dato di fatto, le carrozze avevano gli scompartimenti e il viaggio passava spesso e volentieri leggendo un libro, che nelle pause veniva poggiato su sedili di tela ruvida.

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Quegli stessi treni erano spesso trainati da una delle 65 locomotive FS E 633 prodotte per le Ferrovie dello Stato: il fatto che ACME abbia prodotto la sua versione della FS E 633 ci permette di esplicitare uno dei tanti motivi per cui una persona decide di darsi al modellismo.
Rivivere, ricordare: montare in un cantuccio della propria casa un pezzo della propria vita, cui si assisteva giorno per giorno tanti anni fa.
E che oggi si può riguardare, senza confessare bene a nessuno il vero perché.

[UM]

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