Un grande classico Märklin anni ’60, la db gruppo 44, rivive nell’edizione 30470: ecco cosa significa Märklin Vintage
Questa storia la possiamo raccontare da tre angolazioni diverse: possiamo parlare della Märklin 3047, uno dei modellini più longevi del marchio tedesco, prodotto ininterrottamente dal 1964 al 1980; possiamo approfondire il contesto della DRG Gruppo 44 della Ferrovia Federale Tedesca, la cara vecchia DB, e conoscere uno di quei simpatici bisonti a vapore della fine degli anni ’50 incaricati di trainare convogli merci su e giù nella Germania in via di ricostruzione; e possiamo infine concentrarci sulla riedizione attuale dell’una e dell’altra, la Märklin 30470 inserita nel contesto di Märklin Vintage.
Troppa carne al fuoco, facciamo ordine: in via di espansione, a metà anni ’60 Märklin mette in produzione una loco tender destinata a divenire un classico, la 3047.
Come nelle migliori tradizioni, dal Gronchi Rosa in giù, la primissima serie nasce fallata: nel 1964 il primo modello della 3047 è bellissimo, stupendo, particolarissimo, con una piccola pecca. Il numero seriale è sbagliato, e sulle fiancate del corpo macchina – caratterizzato dai due finestrini in cabina – compare sul tender il numero… 3027!
Questo piccolo dettaglio, anziché generare un’empasse, diventa elemento di culto: solo pochi modelli, solo i primi, solo i più antichi, solo quelli davvero originali.
Ovviamente, il “refuso” ha vita breve: nello stesso ’64 esce una seconda versione, ora effettivamente perfetta. L’anno successivo, il 1965, vede un paio di modifiche nel design, con l’inserimento di un solo finestrino in cabina con cellophane e delle scritte DB al loro posto: si andrà avanti con questa configurazione fino al 1973, quando si deciderà di virare sulla quarta edizione. Dal ’74 al 1980 le ruote del carrello anteriore passano alla configurazione a 9 raggi.
Ma chi è la protagonista? Ideata specificatamente per il trasporto merci, la DRG Gruppo 44 era una locomotiva a vapore destinata al traino di convogli fino a 1.200 tonnellate attraverso le regioni collinari tedesche; se invece ci si voleva inerpicare sulle montagne, la forza di traino scendeva a circa 600 tonnellate.
Costruitae a partire dal 1926 in una configurazione a due cilindri, furono aggiornate nella riprogettazione del 1937 con l’aggiunta di un terzo cilindro: per parafrasare una famosa pubblicità, “three is megl’ che two”, e di queste ne furono costruite altre 44, portando a 54 il numero complessivo.
Ok, avevamo trovato la quadratura del cerchio: da lì in avanti iniziò una produzione sostanzialmente seriale, se è vero che nei successivi 12 anni i tedeschi ne sfornarono quasi 2.000 (il numero finale di esemplari fu 1989!), alcune delle quali costruite in versione semplificata a causa del regime di autarchia dovuto alle ovvie ragioni belliche (le cosiddette “Classe 44ÜK, ovvero Übergangskriegslokomotive).
Terminata la guerra, iniziò la consueta divisione dei pani e dei pesci: circa 1250 locomotive alla Germania Ovest, circa 330 alla Germania Est, le altre distribuite tra Polonia, Cecoslovacchia, Austria e Francia. Qualcuna finì addirittura in Turchia, ma non c’è da stupirsi: la Classe 44 era stata la vera e propria spina dorsale del sistema di circolazione-merci tedesco, ed era una macchina apprezzata da tutte le compagnie ferroviarie nazionali dell’epoca. Le sue caratteristiche di potenza (1910 cavalli nella versione a carbone, addirittura 2100 nella versione a olio) si traducevano in una potenza di traino esagerata a buone velocità (circa 80 km/h).
La DB Gruppo 44 è disponibile in
confezione doppia (QUI versione tedesca + versione danese)
o in due confezioni singole
(QUI link per la versione tedesca e QUI link per la versione danese).
Tutto questo la rese una locomotiva molto ben conosciuta dagli appassionati: perciò è presente sul mercato come modellino sin dagli anni ’60, come abbiamo detto poco sopra.
Ma il mito alimenta il mito: un palleggio tra nostalgia e passione, con una generosa spolverata di “Come eravamo”. Se non fosse eccessivamente vaga, questa definizione potrebbe calzare a pennello per il progetto Märklin Vintage: la riedizione in formato moderno di modellini iconici di Märklin, come appunto a 3047.
Il numero seriale diventa 30470, la precisione è quella di sempre, l’affidabilità è quella di oggi: chicca della chicca, la confezione.
Ve le ricordate le scatole Märklin azzurrine, con il lettering riconoscibile a chilometri di distanza, con il disegno simile a un acquerello? Certamente sì: sono le confezioni utilizzate da Märklin dal 1958 al 1968, nell’ottica di un primo efficace esperimento di marketing focalizzato sul packaging.
La serie Märklin Vintage ha scelto quel riferimento lì per proporre agli appassionati confezioni-replica “come una volta”.
Ecco la versione 30470 del programma Märklin Vintage:
due locomotive, una tedesca e una danese
CREDITS:
– Märklinfan
– 3rotaie
Recordar es volver a vivir.
Felicitaciones a Marklin, por relanzar nuevamente estas maquinas que hicieron historia en toda Europa.