Per parlarvi della Vossloh G2000 realizzata da Märklin e Trix la prendiamo da lontano: vi parliamo di cos’è Innotrans e della presentazione di una amatissima locomotiva di inizio millennio
Dal 1996 a Berlino si svolge una fiera un po’ particolare: perché son tutti buoni a convogliare in questa o quella città del mondo per presentare saponette, fiaschi di vino o al massimo macchinari industriali di una certa dimensione.
Ma per organizzare una fiera di treni, ci va una certa dose di fantasia. Quella fantasia che tipicamente hanno i tedeschi: una fantasia meccanica e spigolosa, forse, ma pur sempre fantasia; un qualcosa che vede strade dove altri vedono sentieri.
In questo caso, strade ferrate.

È così che, dal 1996, ogni due anni tutti gli stakeholders del settore ferroviario si danno appuntamento alla Messe Berlin (appunto, la Fiera di Berlino) per mettere in scena tutte le novità del mondo della rotaia: una bella conventicola di turboingegneri e amministratori delegati di Reti Ferroviarie nazionali, giganti parapubblici o partecipati della meccanica (tipo FinCantieri, per capirci) e produttori privati (Siemens, Bombardier, Adtranz, Robel e tutte le altre).
La fiera si chiama InnoTrans e nelle ultime edizioni è stata un richiamo piuttosto efficace per circa 100.000 persone; soprattutto, ha radunato nelle ultime tre edizioni (2014, 2016 e 2018) la bellezza di 2700, 2955 e 3062 espositori, che hanno potuto trasportare i loro voluminosissimi prodotti grazie ai binari esterni a scartamento standard lì in dotazione.
Una gioia per gli occhi di tutti, dato che durante la settimana la fiera è brulicante di colletti bianchi, ma durante il weekend le porte sono aperte al pubblico di tutte le età, che accorre numeroso e a bocca spalancata.
Durante la fiera del 2000 (ahinoi: son già passati praticamente 20 anni!) una delle novità più attese fu portata da Vossloh, sotto diversi metri quadrati di stoffa in raso. Era la G2000, robusta locomotiva diesel-idraulica a cabina asimmetrica.
La Vossloh, industria ferroviaria tedesca fondata nel 1888, in quel periodo si era avvalsa dell’esperienza e del know-how di MaK, colosso metalmeccanico da poco acquisito. La sinergia industriale aveva scelto il mercato italiano come destinazione-principe per la locomotiva G2000: è per questo che alcuni la conoscono come “l’Italiana”.

La G 2000 fu accolta con stupore ed entusiasmo, ed in Italia ne arrivarono ben 37: tre per la oggi defunta Arenaways, undici per ACT, sei per SBB Cargo, dodici per Ralion Italia, due per Serfer e per la defunta Impresa Ferroviaria Italiana, una per DB Schenker.
Dotata di un rodiggio B’B’, la G2000 è mossa da un motore diesel a trasmissione idraulica possente anche se non eccessivamente performante in termini di velocità: i circa 3045 cavalli le danno grande capacità di traino, ma la spingono fino a solo 120 km/h di velocità massima.
Una particolarità: la G 2000 è radiocomandabile nelle fasi di manovra.

Queste sue caratteristiche hanno fatto sì che il suo impiego naturale fosse nel traffico merci – del resto, la sua silhouette non è esattamente aerodinamica -, un ruolo che le valse l’apprezzamento di diverse realtà ferroviarie in giro per l’Europa. Fu così che la G2000 venne adottata anche da compagnie di vario tipo di Germania, Olanda, Belgio, Francia, Svezia, Danimarca e Polonia, senza subire stravolgimenti di progetto.
IL MODELLO – Märklin e Trix si sono cimentate nella riproduzione della Vossloh G2000 BB nella versione della Compagnia ferroviaria italiana SERFER (Servizi Ferroviari S.r.l.).
Il modello ha ampie parti della sovrastruttura di metallo ed è equipaggiato con tutte le chicche digitali: a cominciare dall’illuminazione della cabina di guida (commutabile separatamente in modo digitale) a tutte le funzionalità sonore.
La motorizzazione ad elevate prestazioni scarica l’energia su tutti e quattro gli assi, azionati dal motore centrale tramite giunti cardanici.

C’è anche la versione SNCF!
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