Le locomotive a vapore sono tra gli elementi più suggestivi della storia delle ferrovie.
Potenti, imponenti, complesse e anche pericolose, hanno dato una spinta fondamentale allo sviluppo del commercio e della mobilità: infatti, questo nuovo mezzo di trasporto ha permesso di trasferire in maniera più affidabile, veloce ed economica merci e persone per lunghe distanze.
La forza che muove questo tipo di locomotive è l’espansione del vapore, prodotto nella caldaia dove l’acqua viene scaldata dal bruciamento di un combustibile, generalmente carbone, ma anche olio o più raramente legno, insomma, per semplificare, un motore a vapore su ruote.
Il motore a vapore e le prime locomotive
Il motore a vapore viene inventato dallo scozzese James Watt, che lo brevetta intorno al 1770. Fino alla scadenza del brevetto non era stato possibile sfruttare commercialmente la sua invenzione, tanto che dobbiamo aspettarne la scadenza per cominciare a vedere varianti e innovazioni applicate ai trasporti.
Tra i pionieri possiamo citare l’inglese Richard Trevithick, che intuisce come l’energia del vapore possa essere utilizzata per spostare pesanti carichi e successivamente realizza la locomotiva “Catch me who can”, presentata a Londra su una rotaia improvvisata in mezzo a una piazza.
Al connazionale Matthew Murray va il primato per la prima locomotiva a vapore che ha un effettivo utilizzo commerciale, con la sua due cilindri Salamanca.
Ma il primo a trasportare passeggeri utilizzando una locomotiva a vapore è George Stephenson, ingegnere autodidatta inglese: la “Locomotion” è la prima locomotiva a girare su una ferrovia pubblica. Una curiosità: alla fine della sua carriera, che scorre non senza svariati incidenti, la Locomotion viene riconvertita in motore a vapore statico per le miniere di carbone.
Simbolo del mondo moderno
Da qui in poi si susseguono continue innovazioni in Europa e al di là dell’Atlantico, dove il treno a vapore diventerà motore e simbolo della conquista della frontiera americana.
La locomotiva a vapore è anche la protagonista di quello che viene un po’ considerato come il primo film della storia: “L’arrivo alla stazione di La Ciotat” dei Fratelli Lumière. Anche in questo caso protagonista di un nuovo stile di vita che iniziava a percepirsi come “moderno”.
Le locomotive a vapore sono le padrone indiscusse delle ferrovie fino agli anni ‘30 del ‘900, quando iniziano a essere progressivamente sostituite da altre tipologie di alimentazione, ma nel frattempo questo tipo di locomotive si sono sviluppate in diversi gruppi, con caratteristiche peculiari nell’ingegneria, nella carenatura, nell’utilizzo.
Le classi
Il mondo delle locomotive a vapore è talmente variegato che in diverse ferrovie sono state classificate con una divisione in classi.
Nelle classi si è cercato di raggruppare le locomotive che fanno circa lo stesso servizio, ma le caratteristiche di ogni locomotiva sono spesso talmente peculiari che alla fine molto spesso una classe raccoglie un unico tipo di macchina.
In generale, la denominazione della classe richiama l’allestimento delle ruote o, più simpaticamente, un soprannome che deriva da una caratteristica estetica.
Qualche esempio in miniatura
Il modellismo ferroviario non poteva che prendere a piene mani dal questo mondo così vasto di forme e suggestioni, tanto che noi non tenteremo neppure a riassumere le varie classi di locomotive a vapore (almeno non ora in questa sede), ma possiamo fare una veloce carrellata nel mondo e nel tempo attraverso diversi modelli di locomotive a vapore che a noi piacciono particolarmente:
Fino alla fine
Questa locomotiva ha continuato instancabilmente il suo lavoro fino alla fine dell’epoca dei treni a vapore, un vero “dinosauro”. La 44 1315 (dal 1968: 043 315) con combustione a nafta era impiegata principalmente per trainare i pesanti treni merci che trasportavano minerale ferroso nel circondario dello Ems.
Sarà proprio questa macchina a chiudere l’epoca delle locomotive a vapore della DB, esattamente il 26 ottobre 1977. Anche in questa occasione trainò il suo treno da 4000 tonnellate a partire dalla stazione del minerale verso la stazione di smistamento di Emden, accolta da un folto gruppo di fotografi, come al ritiro di una grande star.
La tedesca più nota
Sempre dalla Germania, questa Gruppo 01 della DB (Ferrovia Federale Tedesca) in colorazione blu acciaio nelle condizioni attorno al 1957.
Super riconoscibili, le locomotive del Baureihe 01 (abbr. BR 01) nascono dal bisogno di ottimizzare i costi grazie alla standardizzazione, con le stesse parti costruite in tutte le fabbriche dello stato tedesco, che quindi potevano eseguire le riparazioni senza la necessità di far arrivare i pezzi da uno stabilimento specifico.
Queste locomotive erano pensate per i treni passeggeri veloci su lunghe tratte, anche perché le dimensioni imponenti necessitavano di infrastrutture capaci di sostenere il loro peso.
Il tender è separato e permette di contenere più combustibile, essenziale per i viaggi a lunga percorrenza.
La belga dalla potenza taurina
La locomotiva Pacific Serie 1 delle Ferrovie Belghe dello Stato (SNCB/NMBS) è decisamente tra le regine d’Europa per quanto riguarda le locomotive a vapore.
Pensata per i treni rapidi, uso preferito per la tipologia di locomotive Pacific, ne vennero costruiti 35 esemplari in tre anni, tra il 1935 e il 1938.
La tratta principale era la Ostenda – Bruxelles – Lüttich – Aachen e quella sulla linea ricca di salite che da Bruxelles arriva a Lussemburgo Città.
La carenatura anteriore le dona un aspetto particolarmente potente, poteva arrivare fino a 100 km/h di media, per un massimo di 120km/h.
La prussiana per treni merci
Dai treni passeggeri torniamo ai treni merci con la locomotiva a vapore Categoria G 12 (in seguito Gruppo 58.10-21) della Ferrovia dello stato del Württemberg. L’idea di questa locomotiva prussiana nasce in concomitanza con la Prima Guerra Mondiale, nel 1917. Serviva una macchina per trainare treni merci da costruire velocemente in molti esemplari.
Il suo arrivo ritardò fin dopo la guerra ma i 1500 esemplari in cui fu prodotta non andarono certo sprecati: infatti, la G12 nei decenni successivi sarà la base del trasporto merci su rotaia in tutta la regione.
Più manovrabilità
Anche la locomotiva a vapore Gruppo 078 della DB ha origine prussiana, in particolare deriva dalla T18. Queste locomotive nascono per rispondere a nuove esigenze di manovrabilità su treni espressi dai percorsi più brevi o che arrivavano ai confini e che dovevano fare cambio di marcia senza l’ausilio di una piattaforma girevole nella stazione terminale. Quindi si progettarono locomotive-tender con disposizione simmetrica delle ruote per un cammino ottimale in entrambe le direzioni di marcia. Dopo il 1945 le Ferrovie federali tedesche hanno rilevato 424 T18 che dal 1968 la Deutsche Bundesbahn rinomina come serie 078.
Una signora francese
Infine spostiamoci in Francia con questa locomotiva-tender Serie 130 TB della Société nationale des chemins de fer français (SNCF). Anche questa locomotiva deriva da una prussiana, la T12. Dopo la fine della prima guerra mondiale, un certo numero di queste macchine fu preso dalla commissione d’armistizio nel 1919 per essere attribuito in particolare alle compagnie ferroviarie francesi. Mentre altre 899 macchine furono incorporate dalle ferrovie tedesche con la classificazione 74.4-13.
Queste sono solo un piccolo assaggio dell’incredibile mondo delle locomotive a vapore.
E a voi piacciono o preferite decisamente qualcosa di più moderno?
Fatecelo sapere nei commenti.
A questo link trovate tutti i nostri modelli di locomotive a vapore.
Bellissime e romantiche
Interessante e, come sempre, ben fatto, anche perchè riferito a modelli che ogni appassionato possiede almeno in parte.
Analoga presentazione meriterebbe le varie tipologie di carrozze e/o carri associati nell’uso reale a queste locomotive….. e poi i locomotori elettrici, diesel… ecc.
Comunque bravi