Trenini marchio Artuffo: cuore italiano da oltre 40 anni

Modellino Artuffo E 552È il 1975 quando Giuseppe Artuffo – che oggi tutti conosciamo come “Nonno Artuffo” – e la moglie Celestina decidono di concedersi una gita in Svizzera, a Losanna.
Montagna, relax, paesaggi incantevoli, certo. Ma non solo.

A Losanna ha sede un importante distributore di trenini elettrici prodotti in Giappone: si chiama Fulgurex, ed in catalogo ha articoli made in Japan, in ottone.
Riproducono treni europei e americani con una qualità impareggiabile a livello mondiale: roba che in Italia non si è mai vista, all’epoca ci si accontenta delle riproduzioni in plastica, ancora distanti dalla cura del dettaglio a cui siamo abituati oggi.

Logo FulgurexI modelli giapponesi sono ben lontani dal rappresentare locomotive italiane: perché mai dovrebbero?
A Nonno Giuseppe a quel punto viene un’idea:Perché non provare a realizzare modelli di questa qualità per l’Italia? Perché non riprodurre motrici delle Ferrovie dello Stato per i nostri appassionati?”.
Più facile a dirsi che a farsi.
Ma dopo qualche riunione organizzativa il progetto parte, e la dirigenza Fulgurex si incarica di far produrre in Giappone i primi modelli “italiani” in ottone.

Si tratta della FS GR 940, locomotiva a vapore a cui seguiranno le serie 740, 741 e 743: quattro varianti di modello per presentare sin da subito un assortimento di buona quantità, in ottone e a tiratura limitata.
Questi pezzi, ormai introvabili e fuori catalogo, nascono come esclusiva Artuffo: sopravvivono nelle bacheche dei collezionisti più raffinati e in una vetrinetta del nostro negozio torinese, adibita un po’ a piccolo museo e un po’ a scrigno dei ricordi.

Fulgurex FS Gr. 940
La Fulgurex FS Gr. 940, il primo modellino voluto da Artuffo.

Creata questa base commerciale per l’Italia, su una gamma di prodotto mai proposta in precedenza sul nostro mercato, i rapporti con Fulgurex decollano: non solo per i treni “speciali”, fatti realizzare da noi, ma per l’importazione di modellismo di alta qualità tout court.
Intanto passano gli anni ’80, e Fulgurex “sdogana” l’importazione di modellismo americano: anche qui, novità assoluta, anche qui siamo noi i primi ad averli.
E il Nonno si diverte come un bambino.

Lemaco E 326
La Lemaco E 326 in ottone (anno 1992)

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Assieme ai rapporti commerciali si sviluppano anche forti legami di amicizia: è il caso di Urs Egger, dirigente di Fulgurex, e del signor Gianfranco Ferro di Finale Ligure. Il primo apre le porte della sua azienda alle idee di Nonno Giuseppe, il secondo per 40 anni è il riferimento per la realizzazione pratica dei modellini: è lui che disegna, progetta, riproduce in scala le nostre produzioni.
Quando nel 1985 Egger lascia la Fulgurex e fonda la Lemaco, le cose non cambiano: il Nonno tira fuori idee, Egger offre gli strumenti per realizzarle.

I due compagni d’avventura decidono di proporre al mercato italiano una linea di modellini ferroviari ulteriormente innovativa, e la scelta cade sui trifase – locomotori elettrici prodotti negli anni ’20 del ‘900 e caratterizzati da una ingegneria “ibrida”: la propulsione iniziava a divenire elettrica attraverso i pantografi, ma la trasmissione continuava ad avvenire per mezzo di ruote biellate, tipiche delle consuete macchine a vapore.

Lemaco E 431
La Lemaco E 431.006 in ottone (anno 1998)

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Tra il ’92 e il ’94 Lemaco e Artuffo vanno avanti: vedono la luce la Lemaco FS E 326 (elettrica, ancora disponibile cliccando QUI) assieme agli altri modelli, la locomotiva a vapore FS 480, le tre serie della FS E 428 e la E 428 Navetta.
Nel 1998, poi, vedono la luce la FS E 431 trifase (ancora disponibile cliccando QUI) e la 432 trifase, e poi ancora ad inizio 2000 le Lemaco FS E 551 ed E 554.

Sempre in sodalizio con Lemaco vede la luce la grande novità dell’anno 2001, la E 428 in scala Zero: si tratta di un successo clamoroso, una motrice in ottone da quasi 5.000 euro che esalta i modellisti italiani.
La E 428 conquista il mercato e diventa un elemento distintivo di Artuffo, che dal canto suo cresce anche in reputazione: un marchio capace di  coniugare qualità complessiva, attenzione ai particolari e cura della clientela.

La Fs E 428 in scala 0 della Lemaco.
La Fs E 428 in scala 0 della Lemaco.

Gli ultimi due modelli prodotti con Lemaco, in scala H0, sono il TEE italiano – uscito nel 2005 e ancora disponibile in qualche unità – e il trifase E 470.

Il Lemaco FS TEE 442-448 "Mont - Cenis" in scala H0 (anno 2005)
Il Lemaco FS TEE 442-448 “Mont – Cenis” in scala H0 (anno 2005)

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Quando Mister Egger va a godersi la meritata pensione, subentra un altro personaggio-chiave nella storia di Artuffo, Mister Wildy.
Anche il marchio Lemaco va a riposo: nel 2006 viene assorbito da Lematec, ma la famiglia Artuffo ha ancora voglia di fare un passo oltre.
Così – dopo i trifase FS E 331 nel 2008 ed E 550 nel 2009, marchiate Lematec – nasce il desiderio di produrre, finalmente, una serie di modellini con nome e marchio Artuffo.

È il percorso che porta prima alla realizzazione nel 2010 del modello FS E 552 – il primissimo modellino marchiato Artuffo: è un modello rivoluzionario per il mercato italiano, perché abbassa i prezzi a cui sono stati abituati i collezionisti e propone uno standard di eccellenza qualitativa, garantita dalla produzione in Corea e dalla nostra esperienza ormai quasi quarantennale.
Logico quindi che la E 552 conquisti il cuore degli modellisti italiani e sbanchi il mercato.

Il trifase E 552 è il primo modellino sul mercato con il marchio Artuffo
Il trifase E 552 è il primo modellino sul mercato con il marchio Artuffo (2010): l’ultimo disponibile di questa prima, storica serie è il trifase 552.014

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Infine, nel 2013 arrivano i quattro trifase, ultima produzione del negozio di modellismo torinese.
Anche questi modelli sono made in Corea, Paese di grande tradizione tecnico-modellistica, ed anche questi modelli nascondono un impegno ed una dedizione uniche nel loro genere.
Ma questa è una storia a parte, sostanzialmente contemporanea.
Ne parleremo tra due settimane!

Artuffo
Tabella riassuntiva di tutti i modelli creati da Artuffo

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Trenini marchio Artuffo: cuore italiano da oltre 40 anni

4 pensieri su “Trenini marchio Artuffo: cuore italiano da oltre 40 anni

  1. dario fioravanti ha detto:

    ..la vostra storia è e resterà tra le più belle del fermodellismo italiano.
    Auguro alla famiglia Artuffo di lasciare un segno indelebile anche negli anni avvenire..
    Un abbraccio

  2. Buongiorno,
    Che sorpresa di trovare il vostro articolo – 40 anni di treni modelli in ottone, produzione artigianale!
    Si, è una bella storia – tanto di lavoro ma anche di gioia e di ricordi, ma sopra tutto per me, sono rimasti tanti amicizie!
    Grazie Giuseppe con pensieri per Celestina. Grazie Gianfranco. Grazie anche ai nostri clienti.
    Grazie a tutti!
    Con cari saluti – Urs Egger Lemaco
    A visitare http://www.lemaco.ch

  3. massimo gasparini ha detto:

    Ciao Giovanni bellissimo la storia del negozio Artuffo .. come sempre o sostenuto e detto siete sempre il meglio del fermodellismo , un salotto dove vedere dei modelli prestigiosi , una sciccheria … spettacolo non vedo l’ora di venire a trovarvi .. spero che la vetrinetta museo si arricchisca dei modelli prestigiosi che G. Artuffo a commercializzato portando raffinatezza ed eleganza a questo Hobby .
    Sai che ti dico ci vorrebbe un bell’articolo su una rivista oppure un bel libro ricco di immagini dei vostri modelli e di una raccolta di pensieri ,di tutti quelli che sono passati almeno una volta a trovarvi come se fosse un libro firme.

  4. Franca Tessera De Cesari ha detto:

    Conservo un ottimo ricordo del Vostro negozio; tante volte sin venuto a prendere lok lemaco è lenatec. Una volta abbiamo attraversato la strada, il sig. Giuseppe ed io concedendosi un pranzetto al ristorante di fronte: quella volta ero venuto a prendere la 554; ora purtroppo non posso più muovermi : che nei tempi , tempi che non tornano più : Un caro saluto a tutti e se venite in Valle Vigezzo a S. Maria, Vi aspetto sempre con gioia. Claudio De Cesari

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